- Giugno 19, 2025
- Valentina Arci
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ToggleLe cause dell’insonnia possono essere varie, ma soprattutto in quei casi nei quali la difficoltà a dormire è dovuta a motivi di stress, ansia, tensioni muscolari, rimuginio di pensieri, l’ipnosi può essere adeguata al trattamento di questo disturbo.
Affinché l’ipnosi sia efficace la predisposizione del paziente che la richiede o al quale viene proposta e la preparazione all’utilizzo della tecnica da parte del professionista sono fondamentali.
Perché è così importante che la persona sia ben disposta verso l’ipnosi?
In genere la fiducia riposta nell’approccio scelto o suggerito genera nel paziente un potere di guarigione, nel senso che diventa egli stesso uno strumento di ausilio per il terapeuta. Infatti, ponendosi in uno stato d’animo scevro da giudizi negativi, la persona è mentalmente condizionata in vista della riuscita della cura, ed è pronta ad accogliere le suggestioni proposte senza alcuna resistenza. Quest’ultima si può facilmente generare nel corso della terapia, a prescindere da quale sia l’approccio; pertanto è bene riconoscere le proprie resistenze e affrontarle prima di adottare l’impiego dell’ipnosi.
Più il paziente è aperto e ben disposto ad accettare ciò che accade a livello inconscio, maggiore è il livello di profondità della trance, nonché l’effetto terapeutico dell’ipnosi.
Come si svolge una seduta di ipnosi mirata a curare l’insonnia
- Fase di esplorazione del problema: volta a valutare le cause dell’insonnia, a partire dal momento in cui il sintomo si è presentato per la prima volta, per poi osservare quale sia stato il decorso ed infine descrivere l’ultima volta in cui si è verificato, così da entrare nel vivo della situazione (per esempio, il paziente narra come si è sentito la notte precedente la seduta come se stesse vivendo il momento in cui è a letto e non riesce a prendere sonno. Poi esplicita il dialogo interiore dando voce ai suoi pensieri per comprendere cosa lo preoccupa realmente da sveglio che gli impedisce di riposare durante la notte).
- Fase di rilassamento: incentrata sul respiro e sull’allentamento delle tensioni e dei punti di chiusura corporei, volta a individuare i blocchi emotivi e a lavorare su di essi. In questa fase il terapeuta pone l’accento essenzialmente sulle sensazioni fisiche, mirando a far entrare il paziente in uno stato di rilassamento profondo e di apertura mentale per ridurre i pensieri intrusivi e smettere di controllare ciò che avviene durante il corso della seduta. In questo modo si allena a fare lo stesso anche quando si trova da solo a gestire la sua difficoltà.
- Approfondimento e induzione ipnotica; servono ad implementare pensieri positivi e a sperimentare la sensazione di pace quando ci si trova in un luogo sicuro, che potrà essere scelto ed evocato dal paziente ogni volta che ne sente la necessità prima di andare a dormire. In questa fase si possono utilizzare varie tecniche come: fantasie guidate (portare il paziente in una situazione che gli è familiare nella quale sentirsi talmente rilassato e a proprio agio da predisporsi al sonno, come per esempio quando si trova sdraiato sul prato nel suo parco preferito), silenzio interiore (annullamento dei pensieri avendo l’impressione di mettere a tacere la mente), body scan (passare mentalmente in rassegna le sensazioni di tutte le parti del corpo a partire dall’alto verso il basso e immaginare che gradualmente anche i pensieri scivolino via al passaggio dello scanner).
- Riorientamento: consistente nel riportare l’attenzione all’esterno e allo stato di vigilanza iniziale. In questa fase il paziente, se vuole, può condividere con il terapeuta quanto ha sperimentato e sottolineare gli aspetti positivi che potrà utilizzare in futuro come risorsa. Per esempio, il paziente potrebbe dire che ha avuto più facilità a stare in contatto con il proprio corpo che ad eliminare i pensieri; dunque, la volta successiva il terapeuta potrebbe usare un’induzione più approfondita sull’aspetto corporeo per spostare l’attenzione del paziente dai suoi pensieri negativi.
- Ancoraggio delle risorse e prescrizione dell’autoipnosi: permettono di ripetere l’esperienza positiva anche fuori dallo studio del terapeuta. Il paziente potrà ascoltare la seduta, che viene registrata con il suo consenso, e seguire la voce del terapeuta come guida quando è a casa o in qualsiasi altro luogo, oltre che eseguire in autonomia la tecnica dell’autoipnosi. Inoltre, prima della fine della seduta il terapeuta può suggerire al paziente di fare un gesto oppure di amplificare uno già eseguito inconsciamente durante la seduta, per associarlo al ricordo di un momento o di una sensazione particolarmente positivi da replicare per registrare lo stimolo come una risorsa. Se per esempio, mentre evocava l’immagine del luogo sicuro o sentiva il suono piacevole degli uccellini che cantano, il paziente aveva sollevato il braccio portando la mano al petto in segno di rassicurazione, questo gesto può essere memorizzato a livello corporeo e mentale, così da farlo sentire subito bene non appena lo eseguirà di nuovo.
Benefici dell’ipnosi nella cura dell’insonnia
L’ipnosi può fornire un valido aiuto per la difficoltà a dormire, soprattutto per imparare a raggiungere uno stato di calma e tranquillità interiore oltre che per placare l’ansia legata al momento di andare a letto. Naturalmente se si vuole sradicare il problema all’origine affinché questo non si ripresenti in futuro, bisogna fare un percorso di psicoterapia che consenta di risolvere definitivamente il sintomo da più punti di vista e con un intervento soggettivamente mirato. Infatti, per ciascuno il sintomo può rappresentare un disagio più o meno importante a seconda delle cause e del momento di vita in cui si presenta e, dato che è comunque indice di qualcosa che non va, va trattato come un segnale di allarme che il nostro corpo ci invia per portare alla luce un bisogno profondo da ascoltare e soddisfare.
Il caso di un paziente
Per esempio, per un uomo la cui vita apparentemente andava benissimo, il fatto di non riuscire a prendere sonno era legato ad una insoddisfazione costante sul lavoro per il mancato riconoscimento del suo valore personale da parte del capo, sebbene raggiungesse tutti gli obiettivi con successo e fosse ben retribuito.
Tuttavia, egli non dava peso alla cosa perché con il capo non aveva un legame affettivo e non lo stimava neanche molto, ma nel corso delle sedute è emerso un forte bisogno di essere apprezzato dal padre, che aveva sempre disconfermato le sue capacità piuttosto che incoraggiarlo.
In questo caso, dopo aver lavorato sull’implementazione delle risorse personali e sul rapporto con il padre, parallelamente all’addestramento dell’ipnosi per gestire l’ansia, si è potuto interpretare il messaggio che il corpo gli inviava disturbando il sonno e impedendogli di riposare tranquillamente: “Se non vali abbastanza non meriti di godere a pieno dei tuoi successi”. Dopo varie sedute, incentrate anche su quanto mai detto al padre per averlo screditato, e grazie all’ipnosi, che ha facilitato l’accesso all’inconscio, il paziente è diventato consapevole della sua rabbia nei riguardi del padre per non averlo valorizzato e ha potuto esprimerla.
Gradualmente la sua insonnia si è risolta e ora riesce a dormire tranquillamente e ad avere un sonno ristoratore.