Come la psicoterapia aiuta a risolvere i problemi sessuali:
Consente di comprendere se c’è un reale disturbo o se i partner sono insoddisfatti del loro rapporto sessuale a prescindere dall’esistenza di una disfunzione fisica;
permette ai membri della coppia di discutere direttamente, con l’aiuto del terapeuta, le ipotesi concernenti le probabili cause del problema;
facilita la comunicazione e agevola il confronto tra i partner, consentendo loro di esprimere emozioni ed esigenze, in modo che ciascuno possa considerare di cosa ha bisogno l’altro;
aiuta a permettere ai membri della coppia di soddisfare le richieste di ognuno, con l’ausilio della prescrizione di una serie di esercizi da mettere in pratica a casa nei momenti di intimità, come quelli per rilassare i muscoli dei genitali; quelli che prevedono l’esplorazione di zone erogene mai considerate prima, o come le richieste da esplicitare direttamente all’altro riguardo a cosa gli piace ricevere.
Quali sono i disturbi sessuali più comuni
I disturbi sessuali sono da considerarsi la conseguenza di un problema di coppia, in quanto le difficoltà nella sfera emotiva del rapporto con il partner si ripercuotono in maniera del tutto proporzionale nell’ambito della sessualità. Così ad esempio, capita spesso che se uno dei due partner è arrabbiato con l’altro e non manifesta il suo malcontento, perde la voglia di fare l’amore e finisce con il prendere le distanze, rifiutando l’approccio fisico da parte dell’altro. Ciò accade perchè il rifiuto inconsciamente serve a punire il partner, negando così a entrambe la soddisfazione del bisogno sessuale. Peraltro, in un terzo dei casi il disturbo non è limitato al solo partner che avverte il disagio, ma diventa anche un problema per l’altro, come nel caso della disfunzione erettile e dell’eiaculazione precoce nell’uomo o del vaginismo e dell’anorgasmia nella donna, che sono i disturbi più comuni.
Eiaculazione precoce: l’eiaculazione è precoce se precede o avviene immediatamente dopo la penetrazione vaginale. La causa è legata all’ansia da prestazione, per la quale l’esperienza sessuale è vissuta come una sorta di esame, perciò la persona si sente messa alla prova e ha paura di fallire.
Disfunzione erettile: incapacità di avere o di mantenere l’erezione tale da soddisfare la penetrazione, che dunque diventa impossibile. La vera paura che si cela dietro questo disturbo è quella di non riuscire a controllare l’impulso di avere l’orgasmo, per cui proprio per il timore di raggiungerlo troppo rapidamente, quanto più si cerca di controllarlo, tanto più è facile che si ottenga l’effetto contrario.
Vaginismo: a causa di questo disturbo la penetrazione è impossibile in quanto troppo dolorosa o è possibile solo con una percezione molto elevata di dolore.
Anorgasmia: impossibilità di raggiungere l’orgasmo pur provando piacere. Colpisce sia gli uomini che le donne, ma è molto più frequente nella donna.
Spesso è causata da una forte componente inibitoria della personalità e dal bisogno di un eccessivo controllo, dunque dall’incapacità di lasciarsi andare e dalla mancanza di fiducia nel partner.
Tra i problemi sessuali più diffusi sicuramente vi è anche quello del calo del desiderio sessuale, per il quale vengono meno l’attrattiva e il bisogno di fare l’amore, oltre al fatto che viene a mancare il piacere all’idea di entrare in intimità con l’altro.
Il mantenimento del desiderio sessuale richiede la necessità che sia rinnovato continuamente, non solo grazie all’introduzione di nuove pratiche e fantasie sessuali, ma soprattutto in virtù della considerazione e dell’ammirazione del partner, che deve sentirsi riconosciuto come attraente.
Nella donna un mancato desiderio sessuale può manifestarsi sotto forma di vaginiti, che si possono presentare anche nei casi di impossibilità di procreare.
All’uomo invece può succedere che non riesca a raggiungere o a mantenere l’erezione in maniera completa.
Cause principali dei disturbi sessuali
Educazione repressiva
Un’educazione eccessivamente rigida può portare ad avere una visione negativa della sessualità in genere e che conduce la persona a viverla come un’esperienza riprovevole per la quale provare vergogna e sensi di colpa, che impediscono di vivere serenamente l’intimità con il partner.
Avvenimenti traumatici
Conoscenze inadeguate
Sia a scuola che nel contesto dei coetanei o delle amicizie che ruotano nel contesto sociale delle propria famiglia potrebbe accadere di incontrare delle persone che possono generare paure o falsi miti sulla sessualità. Di conseguenza le convinzioni che ciascuno si crea a riguardo, potrebbero essere erronee o diventare ideali ai quali volersi uniformare a tutti i costi.
Modelli di rapporto genitoriale uomo-donna inappropriati
I modelli di rapporto genitoriale possono condizionare negativamente la capacità di stabilire relazioni affettive con il partner e, di conseguenza, incidere anche sulla sfera della sessualità. Per esempio se la relazione tra i genitori è stata caratterizzata da bugie e tradimenti, è probabile che si sviluppi un eccessivo autocontrollo a causa della difficoltà ad affidarsi all’altro e che questo potrebbe rappresentare un problema nel modo di vivere l’intimità.
Contrasti
Situazioni conflittuali protratte nel rapporto di coppia possono generare facilmente delle difficoltà anche sul piano sessuale perchè, per esempio, quando uno dei due partner matura del rancore nei confronti dell’altro senza esprimere i propri sentimenti, il suo malessere si riflette in una chiusura affettiva, che inibisce il desiderio sessuale. Finchè i contrasti non si appianano sul piano emotivo, non è possibile risolvere i problemi sul piano sessuale.
Insicurezza e inadeguadezza
L’insicurezza può incidere in maniera importante sul modo di vivere il proprio corpo e di conseguenza anche sulla sessaulità. Per avere un’esperienza sessuale appagante è necessario sentire un certo grado di libertà nel potersi “denudare” di fronte all’altro e questo richiede la sicurezza di essere accettati e apprezzati non solo riguardo all’aspetto corporeo, ma anche riguardo alla propria identità.
I distrubi sessuali sono spesso la punta dell’iceberg, piuttosto che il problema reale di una coppia, perchè sono causati da conflitti di altra natura e hanno la funzione di nascondere il disagio effettivo.
Se i problemi restano irrisolti si può instaurare un circolo vizioso per il quale maggiore è l’evitamento delle cause scatenanti il malessere, minore è l’interesse alla riappacificazione. In tal modo ognuno si chiude nella propria insoddisfazione senza più comunicare con l’altro, nè con il linguaggio verbale, nè tanto meno con quello del corpo e l’intimità inizia a scemare. A questo punto la sessualità può essere percepita come l’assolvimento di un dovere e i momenti di intimità, se ancora condivisi, sono vissuti in maniera poco naturale e molto controllata.
Una sana intimità si costruisce grazie alla cura dei sentimenti di empatia e apertura verso l’altro che, se coltivati quotidianamente, portano ad un’intesa di coppia tale da alimentare una vita sessuale soddisfacente che si mantiene costante nel tempo.
Alexander Lowen (1910-2008) diceva che “l’atto sessuale è un dono di sé”, nel senso che sesso e amore vanno di pari passo: se non si coltiva un reciproco sentimento di amore, l’intesa sessuale è seriamente compromessa.
Dunque i disturbi sessuali, spesso messi da parte per vergogna, non vanno sottovalutati, in quanto sono il più delle volte il sintomo di un malfunzionamento nel rapporto di coppia, che coinvolge entrambe i partner sotto molteplici aspetti.
La sessualità è un aspetto molto complesso della vita di coppia, perché oltre al rapporto fisico comprende anche una vasta gamma di emozioni e di dinamiche relazionali.
Un percorso di terapia può agevolare la risoluzione dei problemi di coppia, qualora l’origine non sia esclusivamente di carattere fisico.
Il mio approccio psicoterapeutico
La psicoterapia indaga primariamente le dinamiche di relazione e le modalità comunicative e di leadership nella coppia, ovvero di “potere decisionale”.
In genere ognuno interpreta un ruolo di cui non è consapevole, e per il quale l’uno è portato a prevaricare e l’altro a sottomettersi a decisioni quotidiane, ma anche a scelte importanti, rendendo l’uno colpevole e l’altro frustrato. Queste modalità diventano automatismi che bloccano la vita di coppia in una situazione di impasse dalla quale è difficile uscire senza l’ausilio di un professionista. Il terapeuta:
- aiuta i membri della coppia a portare alla luce ostilità relazionali mascherate;
- permette di affrontare con ragionevolezza conflitti non risolti e a comunicare con serenità sentimenti (per lo più di rabbia) non espressi;
- motiva la coppia a modificare i comportamenti in una direzione più adeguata nell’interesse reciproco;
- aiuta ciascun partner a percepire la coppia come un’unità funzionale, piuttosto che a considerarsi come due entità singole, pur mantenedo la loro individualità.
L’obiettivo della psicoterapia di coppia è quello di sviluppare un’alleanza collaborativa tra i partner che, una volta instaurata, consentirà di ripristinare anche una sana e piacevole sessualità.
Nel mio approccio terapeutico grande attenzione è rivolta all’ascolto delle emozioni, che consente ad ognuno di riconoscere i propri bisogni e di sentirsi in diritto anche solo di richiedere di ricevere un abbraccio o di meritare l’attenzione adeguata con alcuni piccoli gesti quotidiani che permettono all’altro di sentirsi amato e desiderato.
Una volta intrapresa la terapia, i due partner dovranno osservarsi, sapersi ascoltare, capirsi, e impegnarsi concretamente l’uno nella considerazione dei bisogni sessuali dell’altro per ottenere una piena e reciproca soddisfazione.
La soddisfazione nella sessualità nasce sia dalla sensazione di lusinga e compiacenza che si prova nel sentirsi attraenti per l’altro, sia nell’offrire all’altro ciò che lo fa stare bene, facendolo sentire accolto a sua volta.