Psicologa Roma Prati- Valentina Arci

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Il mio approccio come psicologa a Roma Prati

Il mio approccio terapeutico aiuta il paziente a prendere coscienza di come si sente nel qui ed ora, facilitando la comprensione di ciò che gli serve per stare bene per poi adottare i comportamenti necessari al cambiamento desiderato. Questo tipo di terapia non si limita a spiegare l’origine e le cause dei sintomi, ma consente di sperimentare nuove strategie per risolvere i problemi e fare serenamente le proprie scelte di vita, sentendosi liberi dai sensi di colpa. Si tratta di osservare le emozioni e i pensieri senza giudizio e di diventare pienamente coscienti delle proprie modalità caratteriali per imparare ad accettare se stessi, incrementando l’autostima e diventando più sicuri del proprio valore. 


I nostri comportamenti sono generalmente ripetitivi perchè esistono degli schemi a noi familiari che tendiamo a reiterare per abitudine e che, a lungo andare, diventano disfunzionali. Per fare un esempio, è come se avessi a disposizione una cassetta degli attrezzi e utilizzassi lo stesso strumento per eseguire lavori diversi.

Il problema nasce quando usi il martello anche per avvitare una vite o per estrarre uno stop dal muro. Se adotti sempre le stesse modalità di comportamento anche in situazioni che richiederebbero un approccio diverso, perdi di vista le soluzioni che potrebbero rivelarsi più opportune.

Questo modo di agire può rappresentare una profonda limitazione per l’esistenza, in quanto non ci consente di sfruttare a pieno le nostre possibilità, né di assimilare in modo creativo le novità e adattarci ai cambiamenti con resilienza.

Adottando sempre gli stessi comportamenti è come se avessimo le mani legate



La psicoterapia serve a modificare quei meccanismi automatici che inducono ad agire in modo ripetitivo e che non consentono la presa di coscienza di quello che si vuole veramente. Se ne diventiamo consapevoli e li sostiutiamo con dei comportamenti più adeguati, riusciamo a soddisfare i nostri bisogni e a sentirci meno frustrati e più felici.

Il mio approccio offre al paziente l’occasione di: far emergere le sue necessità, realizzare i suoi obiettivi, recuperare le energie per affrontare i fallimenti, concludere questioni in sospeso, risolvere conflitti irrisolti, evitare di procrastinare decisioni, realizzando finalmente ciò che desidera.



Con la terapia puoi smettere di conformarti ad un modello di comportamento prestabilito e scoprire che è molto più facile e appagante adottare uno stile di vita personale intuitivo che soddisfi le tue esigenze del momento.

Per cambiare e migliorare le proprie condizioni di vita bisogna liberarsi di quello che si fa in modo automatico, così da cogliere la varietà delle esperienze che facciamo e godere a pieno dei vissuti positivi.

Lo scopo del mio approccio (la psicoterapia della Gestalt) è quello di riconoscere ed accogliere le sensazioni e le emozioni che emergono sul momento e di permettere al paziente di sperimentare in seduta come sarebbe manifestare i propri sentimenti a qualcun altro in un modo diverso da come è solito fare

Questo tipo di esperienza è resa possibile attraverso la cosiddetta tecnica della sedia vuota, mediante la quale il paziente può finalmente esprimere “il non detto”, immaginando davanti a sé le persone alle quali vorrebbe dire ciò che sente e ciò che pensa liberamente, per esempio al partner, ad un amico o a un familiare. In questo modo è possibile risolvere questioni rimaste in sospeso, liberarsi dai sensi di colpa, manifestare le emozioni inespresse fino ad allora e superare la paura di essere giudicati o criticati dagli altri.

Questo approccio di lavoro offre al paziente l’opportunità di “darsi il permesso” di dichiarare apertamente i suoi vissuti e trasformarli, perchè immaginare gli consente di fare ciò che non credeva di realizzare nella realtà. Farlo nella fantasia gli permette di avere una nuova prospettiva di ciò che lo affliggeva, sulla base della quale potrà scegliere di comportarsi in modo diverso, applicando i benefici dell’esperienza fatta in seduta al suo contesto di vita reale.

In tal modo è possibile riportare alla luce antiche tematiche del passato, che ancora oggi sono fonte di ansia, rabbia, paura o sofferenza per il paziente. L’osservazione del modo in cui esse si presentano e si manifestano nel presente può stimolare una volontà al cambiamento e incoraggiare a modificare certi meccanismi disfunzionali per stare meglio.

Facciamo un esempio: una persona che non si è mai permessa di esprimere ad un genitore la propria rabbia per averlo trascurato, per non averlo mai abbracciato o dal quale non si è sentito sufficientemente apprezzato, può farlo ora in seduta, con l’aiuto e il sostegno del terapeuta, che fornisce un appoggio sicuro e confortante per esprimere la sua ira, senza tuttavia che colui o colei al quale è indirizzata la sentano.
Questa esperienza gli consente di liberarsi di uno stato d’animo rimasto a lungo represso che, pur cercando di ignorare, ha provocato malessere e disagio persistenti. Un vissuto simile, senza che se ne accorgesse, può avergli creato dei blocchi nel contatto fisico che lo hanno inibito nelle manifestazioni d’affetto con altri.
Sperimentando un vissuto diverso nel presente, la persona può finalmente riconoscere i suoi bisogni, nonché il diritto di essere amata, lasciandosi alle spalle il senso di colpa che la affliggeva per aver creduto di non meritarselo.

Il mio approccio si rivolge anzitutto alle persone che sentono il bisogno di conoscere e comprendere i propri meccanismi, ovvero le motivazioni che li spingono ad agire in un modo piuttosto che in un altro. Questo approccio si adatta a chi voglia operare dei cambiamenti relativi alle proprie modalità relazionali, che così come sono creano disagio.

Pensate a tutte quelle situazioni in cui provate rabbia verso il capo senza esprimerla, o a tutte le volte che il vostro partner vi dice qualcosa che non condividete ma non osate esprimere veramente quello che sentite, o a quando accettate passivamente qualcosa che non vi va bene, o a tutte quelle volte in cui dite di si ma vorreste dire di no.

Questi sono solo alcuni esempi di circostanze in cui tutti possiamo essere coinvolti quotidianamente e che danno origine alle situazioni che restano inconcluse, cioè non vanno come vorremmo e di fronte alle quali ci piacerebbe reagire in un’altra maniera, ma siamo incapaci a fare qualcosa di diverso affinchè cambino. Anzi, in virtù dei nostri meccanismi automatici, ci ostiniamo a comportarci come di consueto.

La psicoterapia è un percorso di autoconoscenza, un viaggio interiore alla scoperta di sé stessi.

La terapia della Gestalt è un approccio che ben si presta anche al trattamento di una varietà di disturbi sia psichici che psicosomatici, che comportano il più delle volte stati di ansia, stress, o depressione. La terapia mira alla risoluzione di problemi esistenziali che insorgono nella naturale evoluzione delle fasi di vita e che possono coinvolgere chiunque, quali separazioni, lutti, menopausa, difficoltà adolescenziali, anzianità, a cui sono legati stati emotivi di angoscia, paura, colpa, rabbia o dolore.



In senso più ampio, la psicoterapia della Gestalt è adatta a fornire un ausilio e una guida per affrontare la gestione di qualsiasi fase della vita che comporti un cambiamento, come una gravidanza, un trasferimento, un cambio di lavoro, e per adattarsi agli eventi che accadono e che spesso abbiamo difficoltà ad accettare.

La psicoterapia è un vero e proprio addestramento, attraverso il quale il terapeuta, un po’ come se lui fosse un maestro e il paziente un allievo, insegna ad usare gli strumenti a propria disposizione, ma che non sa di possedere, in un modo mai sperimentato prima. Si tratta di un’esperienza unica, mediante la quale apprendere delle abilità cui non siamo stati addestrati e che è necessario imparare.

Per esempio bisogna saper gestire in modo adeguato le nostre emozioni, adottare comportamenti che ci facciano sentire a nostro agio, esprimere quello che pensiamo e sentiamo, fare le scelte giuste e soprattutto agire nella maniera che ci fa stare meglio.

Personalmente, come terapeuta, lavoro per aiutare le persone a raggiungere l’autonomia, accompagnandole lungo la via finchè non apprendono a percorrerla da sole, come i vostri genitori vi hanno sorretto, aiutato e soccorso prima che sapeste mantenere l’equilibrio per poter andare in bicicletta.

Quando le persone riescono a “camminare con le proprie gambe” e mi ringraziano per averli condotti alla meta, ammettendo che non ci sarebbero riusciti da soli senza il mio aiuto, la loro soddisfazione per avercela fatta è una vittoria per entrambi.

Raggiungere questo traguardo è l’augurio migliore che vi possa rivolger

  • Divenire consapevoli dei propri meccanismi automatici e disfunzionali e sperimentare nelle sedute atteggiamenti nuovi che si potranno replicare nel quotidiano;
  • Ascoltare le proprie emozioni e individuare cosa si ha bisogno di cambiare;
  • Scoprire le difficoltà caratteriali e superare gli ostacoli attraverso soluzioni alternative a quelle adottate nel passato;
  • Dirigere le azioni in funzione dei propri desideri;
  • Attivare le proprie risorse e a rendere i comportamenti più funzionali al modo di agire e di relazionarsi con gli altri;
  • Aumentare la qualità di vita con l’attuazione di condotte piacevoli.

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Si tratta di percorsi di terapia della durata minima di 6 mesi mirati a circoscrivere il problema, focalizzando l’attenzione su uno specifico contesto di vita e agendo direttamente sul cambiamento delle modalità inadeguate che generano il malessere in quel determinato ambito.

Quando è utile e a chi si rivolge la psicoterapia breve.

Non tutti i problemi o i disagi richiedono necessariamente periodi di intervento molto lunghi se il paziente è già consapevole del problema che lo affligge e si serve della psicoterapia per individuarlo meglio. Un problema può riguardare anche un solo aspetto della propria vita che, una volta risolto, consente alla persona di ritrovare la serenità senza che il malessere si protragga e si generalizzi. Per esempio, se una persona ha un problema riconducibile ad alcune difficoltà relazionali sul piano lavorativo e non si occupa di imparare a gestirle, di certo il disagio che ne deriva comprometterà la funzionalità delle relazioni anche sul piano familiare. Isolando il problema e riconducendolo specificatamente alla sola area interessata, lo si può risolvere senza che questo si allarghi a dismisura e invalidi anche le aree di vita soddisfacenti. In sostanza si tratta di prevenire l’eventuale persistenza del problema che, una volta cronicizzato, richiederebbe un’esplorazione di più lunga durata. Questo tipo di intervento permette di restare focalizzati sul presente, servendosi del passato solo come ausilio per comprendere quali siano le reazioni abituali alla circostanza attuale e modificarle. Si tratta di contestualizzare nel qui ed ora gli eventi e i vissuti per riconoscere gli schemi automatici da cui svincolarsi e per scegliere di agire in modo diverso.

In cosa consistono questi incontri?

  • Gli incontri sono incentrati su obiettivi specifici, che si definiscono insieme al paziente nelle prime due sedute, in base della sua domanda
  • Consistono nel far adottare nuovi modelli e suscitare una reazione diversa mediante semplici sperimentazioni degli atteggiamenti che si vogliono cambiare
  • Focalizzano l’attenzione sull’esplorazione e la risoluzione di un particolare problema
  • Si prefiggono l’obiettivo di risolvere difficoltà specifiche in un numero limitato di sedute, valutando la situazione presente e mantenendo vigili sui comportamenti disfunzionali così da trovare soluzioni alternative ad essi

Fasi

  • Evidenziare qual’è il problema
  • Identificare cosa si vuole in base ai bisogni
  • Porsi degli obiettivi concreti
  • Valutare le soluzioni già impiegate per tentare di risolvere il problema e individuare cosa non ha funzionato
  • Scoperta ed esplorazione di possibili nuove soluzioni atte a operare il cambiamento

Obiettivi

  • Incoraggiare le persone a focalizzare i loro pensieri e vissuti emotivi circoscrivendoli ai contenuti inerenti al problema di maggior interesse in un dato momento storico della loro vita, evitando così di girarci intorno e rimuginare inutilmente
  • Circoscrivere il conflitto sul quale concentrare il lavoro terapeutico
  • Cambiare il modo in cui la persona vede il problema e fornirgli una nuova prospettiva, così da percepire la realtà in maniera diversa e minimizzare il vissuto emotivo che ne consegue

Psicologa Roma Prati e San Pietro — Specializzata in Psicoterapia della Gestalt. Iscritta all’Albo degli Psicologi della Regione Lazio dal 2003, con esperienza di oltre quindici anni

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